L’approccio della Medicina Funzionale alla Cura del Sonno
In questo articolo, esamineremo il ruolo delle piante fitonutraceutiche per migliorare la qualità del sonno.
Nicolas Di Leo
MSc Student | Assistant Researcher | Nutritionist,
Karolinska Institute
Il sonno è un processo fisiologico complesso che riveste un ruolo preponderante nella salute e nel benessere umano.
Negli ultimi anni, il deterioramento della qualità del sonno è diventato un problema diffuso, spesso correlato a uno stile di vita stressante e a fattori ambientali.
In questo articolo, esamineremo il ruolo delle piante fitonutraceutiche nel favorire il sonno naturale e rigenerante.
Indice
Introduzione alla cura del sonno
La mancanza di sonno di qualità può avere impatti profondi sulla salute. Diversi studi hanno collegato il sonno insufficiente o disturbato a disturbi metabolici, problemi neurologici e ridotta funzionalità immunitaria (in questo articolo abbiamo parlato di come potenziarla con la nutrizione).
Inoltre, il sonno svolge un ruolo chiave nella consolidazione della memoria e nella riparazione delle cellule. Le piante fitonutraceutiche e alcune molecole contenute in esse possono rappresentare degli importanti alleati in questo contesto.
Le piante fitonutraceutiche
Le piante fitonutraceutiche, caratterizzate dalla loro ricchezza di composti naturali benefici per la salute, hanno meritatamente attirato l’attenzione nel campo della cura del sonno.
Alcune piante sono tradizionalmente utilizzate per le loro proprietà sedative e calmanti che possono promuovere un sonno di qualità.
Esempi di piante fitonutraceutiche includono la valeriana, la camomilla, la cannabis, la lavanda, la passiflora e le piante adattogene.
Queste piante agiscono attraverso meccanismi biochimici che influenzano ad esempio i neurotrasmettitori e i recettori coinvolti nel sonno e nella veglia.
Alcuni composti naturali presenti in queste piante possono avere effetti sedativi simili a quelli di alcuni farmaci, ma senza (o molti meno) effetti collaterali indesiderati.
La valeriana
La valeriana (Valeriana Officinalis) è una pianta nota da secoli per le sue proprietà sedative e ansiolitiche.
I composti attivi presenti nella valeriana, chiamati valepotriati, agiscono sul sistema nervoso centrale, inducendo un effetto calmante. Gli studi hanno dimostrato che la valeriana può influenzare positivamente la qualità del sonno, riducendo la latenza del sonno (il tempo necessario per addormentarsi) e aumentando la durata del sonno profondo.
La camomilla
La camomilla (Matricaria Chamomilla), ma anche molte altre piante della famiglia delle Asteraceae, contengono significative concentrazioni del flavonoide apigenina.
Questa pianta è stata utilizzata tradizionalmente come rimedio per l’insonnia e lo stress, dato che l’apigenina contenuta in essa agisce interagendo con i recettori GABA nel cervello. Il GABA (acido gamma-aminobutirrico) è il principale neurotrasmettitore inibitorio del sistema nervoso centrale, noto per ridurre l’attività neuronale e promuovere il rilassamento.
I suoi recettori sono gli stessi recettori bersaglio di molti farmaci ansiolitici e sedativi, inducendo un effetto calmante e contribuendo così a migliorare l’induzione e la qualità del sonno.
È interessante notare che l’apigenina può anche avere effetti antinfiammatori e antiossidanti, che potrebbero ulteriormente e indirettamente contribuire al benessere generale e al riposo notturno.
La cannabis e il CBD
Il cannabidiolo, noto come CBD, è un composto chimico presente nella pianta di cannabis (Cannabis Sativa). Sebbene derivi dalla stessa pianta della marijuana, il CBD non è psicoattivo come il tetraidrocannabinolo (THC), un altro composto della cannabis. Il CBD ha guadagnato notorietà negli ultimi anni per le sue molteplici proprietà benefiche, tra cui il potenziale di migliorare la qualità del sonno.
Gli studi iniziali indicano che il CBD potrebbe influenzare positivamente i disturbi del sonno, come l’insonnia e il sonno disturbato. Il meccanismo d’azione del CBD coinvolge il sistema endocannabinoide, un sistema di segnalazione presente nel corpo che regola una serie di funzioni fisiologiche, tra cui il sonno.
Il CBD sembra agire come un modulatore su questo sistema, contribuendo a ridurre l’ansia e il disagio, che possono essere fattori che ostacolano un sonno ristoratore.
Adattogeni come Ashwagandha e Rodiola Rosea
Gli adattogeni come l’ashwagandha e la rodiola rosea sono piante che possono aiutare il corpo a gestire lo stress.
L’ashwagandha ha dimostrato di avere effetti ansiolitici e modulatori sui recettori GABA nel cervello, che possono favorire un rilassamento progressivo e un sonno più tranquillo.
La rodiola rosea, nota per le sue proprietà adattogene, può contribuire a migliorare la resistenza allo stress, influenzando indirettamente la qualità del sonno.
La lavanda
La lavanda (Lavandula angustifolia) è una pianta aromatico-medicinale apprezzata da secoli per il suo profumo rilassante e le sue proprietà calmanti.
Oltre al suo uso nella profumeria e nella cosmetica, la lavanda è stata oggetto di studio per il suo potenziale impatto sul sonno e sul rilassamento.
Uno dei modi principali in cui la lavanda può influenzare il sonno è attraverso il suo aroma. Gli oli essenziali derivati dalla lavanda contengono composti come il linalolo e l’acetato di linalile, che possono agire come agenti calmanti. L’aromaterapia alla lavanda è stata associata a una riduzione dello stress e dell’ansia, favorendo così un ambiente propizio al sonno.
Alcune ricerche suggeriscono che l’assunzione orale di integratori a base di lavanda o l’uso di oli essenziali di lavanda potrebbe contribuire a migliorare la qualità del sonno.
Gli effetti potrebbero derivare dalla sua capacità di modulare il sistema nervoso, producendo un effetto anti-ansiolitico.
Passiflora
La Passiflora (Passiflora Incarnata) è una pianta fiorita che è stata utilizzata tradizionalmente per le sue proprietà calmanti e sedative. Questa pianta contiene una varietà di composti bioattivi, tra cui flavonoidi e alcaloidi, che si ritiene contribuiscano ai suoi potenziali effetti migliorativi del sonno.
Gli alcaloidi della Passiflora, in particolare gli harmala alcaloidi come l’harmane e l’harmalolo, sembrano agire come inibitori della monoamino ossidasi (MAO). Questa azione può contribuire a aumentare i livelli di GABA nel cervello, favorendo una maggiore trasmissione inibitoria e un’attenuazione dell’eccitabilità neuronale.
I flavonoidi presenti nella Passiflora, tra cui la vitexina e l’isovitexina, potrebbero anche contribuire all’effetto complessivo sulla qualità del sonno.
Questi composti possono interagire con i recettori GABA-A, potenziando la risposta a GABA e amplificando l’effetto calmante.
Inoltre, i flavonoidi potrebbero agire come antiossidanti e modulatori delle vie infiammatorie, creando un ambiente fisiologico favorevole al sonno.
L’integrazione di piante fitonutraceutiche rappresenta un valido approccio, quando abbinato anche a tutte le altre pratiche descritte nell’articolo del sonno e ritmi circadiani, per migliorare la qualità del riposo notturno e quindi ottimizzare un parametro così importante per la nostra salute.
Tuttavia dobbiamo ricordare che, sebbene la alcune piante mostrino promettenti risultati, la maggior parte di esse sono sotto-studiate e ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere appieno la loro utilità, i loro meccanismi d’azione e le potenziali interazioni con altri farmaci.
È importante sottolineare che l’uso di piante fitonutraceutiche per la cura del sonno dovrebbe essere basato sulla personalizzazione e sulla consulenza di un professionista qualificato.
Ogni individuo ha esigenze uniche e reazioni diverse alle piante. La scelta della pianta, il dosaggio adeguato e la tempistica d’assunzione dovrebbero sempre essere determinati in base alle caratteristiche e ai feedback del paziente.
Referenze:
Wheatley D. Medicinal plants for insomnia: a review of their pharmacology, efficacy and tolerability. Journal of Psychopharmacology. 2005;19(4):414-421. doi:https://doi.org/10.1177/0269881105053309
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