Il ruolo e la cura dell'intestino

WHEN IN DOUBT, TREAT THE GUT

Conosciamo bene il ruolo centrale dell’intestino per la nostra salute, ormai esiste un asse intestino-qualsiasi organo. Non è sempre necessario avere sintomi intestinali per supporre che ci sia un mal funzionamento a livello del nostro filtro con il mondo esterno

Immagine di Sara Rucci

Sara Rucci

Biologa nutrizionista

Tempo di lettura: 4 minuti
Cura e Ruolo Intestino

Immaginate una grande azienda con all’interno tutti i suoi reparti (dirigenza, ricerca e sviluppo, controllo qualità, produzione, marketing, logistica, risorse umane).

Al mattino tutti i dipendenti si recano a lavoro. 

Entrano dal cancello principale, superano i tornelli, arrivano all’ingresso dove timbrano il badge che apre il primo accesso e poi tutte le porte interne e ognuno si dirige al suo reparto e poi alla sua postazione lavorativa.

Ai vari punti di ingresso ci sono i custodi, la vigilanza, gli addetti alla reception e in una stanza dedicata anche gli addetti alla videosorveglianza.

Immaginate ora un gruppo di ribelli che ha come obiettivo quello di distruggere l’azienda.

Dovrebbe superare barriere fisiche (cancelli, tornelli, porte) e sfuggire ai controlli. Sia a quelli che li fermerebbero direttamente, sia a quelli che segnalerebbero la loro presenza, sia al resto dei dipendenti.

Cosa succederebbe se il cancello fosse aperto, se i tornelli non funzionassero bene, se il sistema elettronico regolato dai badge saltasse, se le linee telefoniche fossero staccate, se gli addetti ai controlli non fossero abbastanza forti o i ribelli sapessero mimetizzarsi e non essere riconosciuti come estranei (non self)?

Beh… I ribelli potrebbero decidere di distruggere l’ingresso o un singolo reparto, o più reparti o l’ufficio del presidente!

Indice

Il ruolo di ogni elemento

Credo sia già chiaro il paragone ma esplicitiamolo.

Il cancello è la bocca, i tornelli stomaco/duodeno, l’ingresso principale è l’intestino, i vari reparti gli organi.  Il badge è stato assegnato molto tempo prima (tolleranza) a tutte le molecole riconosciute come innocue e utili all’organismo e permette loro di entrare e contribuire al benessere comune nutrendo l’organismo o contribuendo allo stato di eubiosi.  I custodi sono i macrofagi, la vigilanza le cellule Natural killer. La vigilanza più specializzata i T-citotossici, la reception che li avvisa i T-helper, per cui anche chi è sfuggito al primo controllo verrà bloccato poco più tardi. Azzarderei che gli addetti alla videosorveglianza potrebbero essere i Treg.

Il ruolo dei dipendenti

Oltre a quelli che ogni giorno si recano a lavoro che rappresentano le sostanze che ingeriamo (nutrienti ma anche microorganismi, tossine, ecc.), immaginiamo ci siano anche dei dipendenti residenti in azienda, responsabili delle risorse umane. Si tratta del microbiota intestinale.  

Tra i residenti alcuni sono simpatici e pacifici (Faecalibacterium prausnitzii, Roseburia intestinalis, Agathobacter rectalis, Bifidobatteri, Bacteroides thetaiotaomicron, Akkermansia muciniphila, Clostriudium butirricum ecc.) altri hanno un bel caratterino (per lo più Gram negativi (dotati di LPS) come Proteobatteri ed Enterobatteri, ma anche alcuni Clostridi (Gram positivi), batteri del cavo orale, ecc.). 

A volte serve chi fa la voce grossa per far andare avanti la baracca, l’importante è che restino in minoranza e non siano eccessivamente “aggressivi”. 

In questo caso l’azienda vivrebbe uno stato di equilibrio/eubiosi.

Come funziona il microbiota intestinale?

Diciamo che a grandi linee il nostro microbiota intestinale funziona così

Le varie specie batteriche tendono a creare dei consorzi sulla base delle condizioni in cui viviamo, del cibo che ingeriamo, ma anche della nostra origine, a partire dalla composizione del microbiota intestinale materno al momento del concepimento e in gravidanza, fino ai primi anni di vita.

Il nostro stile di vita decide chi saranno i nostri “responsabili delle risorse umane” e quello che mangiamo, soprattutto la quantità di fibre che ingeriamo, ci permetterà di avere un migliore funzionamento della nostra azienda, del nostro organismo.

I consorzi batterici si basano non solo sulla convivenza pacifica di specie diverse, ma anche sulla capacità dell’una di produrre nutrimento per l’altra (cross feeding), sulla capacità dell’una di creare un ambiente più accogliente per l’altra (es. pH, spessore del muco, ecc.). 

Se l’equilibrio è funzionale, l’epitelio intestinale può cibarsi delle sostanze prodotte dai batteri commensali e svolgere al meglio le sue funzioni di filtro, evitando di allertare eccessivamente il sistema immunitario presente subito al di sotto degli enterociti, in lamina propria. 

Al contrario, quando i batteri patogeni prendono il sopravvento (disbiosi), si potrebbero innescare dei circoli viziosi in grado di far saltare tutto il funzionamento della barriera intestinale, generando infiammazione e danno tissutale locale nel migliore dei casi, sistemico nei casi peggiori (endotossemia).

Conoscere il ruolo dell'intestino

Conosciamo bene il ruolo centrale dell’intestino per la nostra salute, ormai esiste un asse intestino-qualsiasi organo. 

Non è sempre necessario avere sintomi intestinali per supporre che ci sia un mal funzionamento a livello del nostro filtro con il mondo esterno. 

Trovate approfondimenti su questo tema nelle lezioni della dott.ssa Liz Lipski e della dott.ssa Valentina Andrulli Buccheri del modulo 2 del Master in medicina e nutrizione funzionale.

A volte il paziente riferisce spossatezza, mal di testa, sonnolenza, mancanza di concentrazione e lavorando sull’intestino questi sintomi trovano una risoluzione. 

A volte infezioni urinarie o ginecologiche ricorrenti vengono risolte definitivamente da una dieta corretta e probiotici. È possibile frenare l’evoluzione da NAFLD a NASH ripristinando un buon equilibrio del microbiota aumentando l’assunzione di fibre e prebiotici. Solo per fare alcuni esempi.

Gran parte delle nostre difese immunitarie risiede nell’intestino, abbiamo un sistema nervoso enterico, alcuni batteri del microbiota sono in grado di sintetizzare ormoni e neurotrasmettitori, altri attraverso la produzione di acidi grassi a corta catena (SCFA) come il propionato e il butirrato innescano cascate di reazioni in grado di regolare anche l’espressione genica.

Vien da sé che l’integrità della nostra barriera intestinale e un microbiota eubiotico sono elementi che mai possono essere trascurati e che se mancanti possono determinare lo scatenamento e/o il mantenimento e/o la degenerazione di uno stato patologico.

Per questo, se c’è un malessere, una disfunzione, un sintomo in qualunque parte del corpo (o quasi), nel dubbio… occupiamoci dell’intestino!

Imparare strategie e metodi

L’intestino e il sistema immunitario sono strettamente correlati e interdipendenti.
L’intestino è infatti la sede di una vasta popolazione di microrganismi, il microbiota intestinale, che svolge una serie di funzioni cruciali per la salute dell’organismo, tra cui la regolazione del sistema immunitario. In particolare, l’intestino rappresenta una barriera di difesa fondamentale contro agenti patogeni e tossine, grazie alla presenza di cellule immunitarie specializzate che riconoscono e neutralizzano gli agenti nocivi.

Se vuoi approfondire l’argomento, dal punto di vista della medicina funzionale, ti consigliamo di partecipare all’evento online dedicato al “sistema immunitario e infezioni“.

Durante l’evento, esperti di fama mondiale, forniranno tecniche, informazioni e consigli su come mantenere un equilibrio sano del microbiota e sulle strategie per rafforzare il sistema immunitario attraverso l’alimentazione e lo stile di vita, per aumentare la consapevolezza riguardo l’importanza del supporto del sistema immunitario e i mezzi che ha il nutrizionista.

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