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Nutrizione Oncologica: alcune Linee Guida Nutrizionali durante il Trattamento del Cancro

In questo articolo, esploreremo come una strategia nutrizionale mirata possa sostenere il corpo durante il trattamento del cancro, evidenziando il ruolo di micro e macro nutrienti, come anche quello di alcune famose strategie alimentari, nel rallentare la progressione della malattia, migliorando la qualità e la speranza di vita dei pazienti

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Nicolas Di Leo

MSc Student | Assistant Researcher | Nutritionist,
Karolinska Institute

Tempo di lettura: 5 minuti
Linee guida trattamento cancro

Affrontare il cancro richiede più di soli trattamenti medici; richiede un approccio olistico in cui la nutrizione gioca un ruolo cruciale

Una dieta adeguata può non solo aiutare nella prevenzione del cancro, ma anche nella gestione degli effetti collaterali dei trattamenti, nonché nel combattere la malattia stessa.

Indice

Modulazione dell'Apporto di Micronutrienti e Integratori

La nutrizione può influenzare i percorsi di segnalazione intracellulare che promuovono la proliferazione e la sopravvivenza delle cellule tumorali. 

Ad esempio, alcune ricerche hanno suggerito che la restrizione di specifici aminoacidi, come la metionina, può limitare la crescita di alcuni tumori, poiché questi ultimi possono essere particolarmente dipendenti da questi substrati per la proliferazione. 

La situazione non è però sempre lineare; molti dei singoli nutrienti come vitamine e minerali che possono essere di solito consigliati per il benessere generale, non possono essere facilmente consigliati ad un paziente oncologico, data la probabilità che il tumore stesso riesca ad utilizzare questi nutrienti meglio delle cellule sane, andando quindi a peggiorare il decorso della malattia. 

Consigliare integratori specifici con sicurezza è praticamente impossibile perché ogni tumore è diverso dall’altro e semplicemente non c’è ricerca abbastanza nel dettaglio da poter dire con sicurezza “per il tumore x prendi y”

A titolo divulgativo, alcuni esempi di integratori a base di erbe adeguatamente studiati nel contesto del cancro in generale includono alcune medicine tradizionali cinesi come l’aglio, la guaranà, la menta verde e la menta piperita. 

Le vitamine e i minerali che sono stati approfonditamente studiati includono la vitamina D, la vitamina E, la vitamina C, la vitamina A e il beta-carotene, il selenio, lo zinco e loro combinazioni (da tenere a mente che “ben studiati” non è sinonimo di utili ne tanto meno sicuri). 

Gli integratori che possono migliorare i sintomi intestinali causati dai trattamenti contro il cancro includono la glutammina, i probiotici, lo zenzero, gli acidi grassi a catena corta, gli enzimi proteolitici, il kefir, il miele e la propoli, tra molti altri.

Gestione dell’Apporto di Macronutrienti e Liquidi

Gestione dell’Intake Proteico

La massa muscolare è uno dei fattori più protettivi ed associati alle migliori prognosi per i pazienti oncologici. 

Per combattere la patologia conosciuta come “cachessia” o la estrema perdita di massa corporea e muscolare, è importante, oltre a mantenersi quanto più attivi possibili, assicurarsi un apporto proteico di alta qualità, con un’adeguata quantità che varia a seconda dello stadio della malattia e del tipo di trattamento. 

I pazienti in chemioterapia potrebbero richiedere un aumento fino al 50% dell’assunzione proteica rispetto al normale fabbisogno

Ricordare di includere una varietà di fonti proteiche, come carni magre, pesce, uova, latticini, legumi e frutta secca, per garantire un profilo completo di aminoacidi essenziali.

Ottimizzazione dell’intake di Carboidrati

Prediligere carboidrati complessi che forniscono energia sostenuta, come l’avena, il riso integrale e la quinoa, e che hanno un impatto minore sulla glicemia. 

Incrementare l’assunzione di fibre può supportare la salute digestiva, spesso compromessa dai trattamenti, e può aiutare nel controllo glicemico, specie per i pazienti a rischio di disordini glicemici che dovrebbero essere attentamente monitorati per adattare l’apporto di carboidrati alle loro esigenze metaboliche specifiche.

Bilanciamento dei Lipidi 

Assicurarsi un adeguato consumo di acidi grassi essenziali, in particolare EPA e DHA derivati da fonti marine, che possono esercitare effetti antinfiammatori e potenzialmente modulare le vie di segnalazione del cancro. 

Evitare l’assunzione eccessiva di grassi trans, che possono promuovere stati infiammatori e sono stati associati a un maggior rischio di sviluppo di alcuni tipi di cancro.

Adeguato Apporto di Liquidi

Mantenere un’adeguata idratazione per supportare le funzioni renali, diluire le tossine e mantenere una buona digestione è fondamentale.

Inoltre bisogna ricordare di monitorare l’equilibrio elettrolitico, in particolare in pazienti che possono sperimentare squilibri a seguito di vomito o diarrea.

Approfondimenti sulla Dieta Chetogenica e il Digiuno Intermittente

La dieta chetogenica è un regime alimentare ad alto contenuto di grassi, moderato in proteine e molto basso in carboidrati. 

L’obiettivo è spostare la principale fonte di energia del corpo dai carboidrati ai grassi, portando a una condizione metabolica nota come chetosi. 

Durante la chetosi, il corpo produce chetoni nel fegato da utilizzare come energia.

Dal punto di vista oncologico, l’interesse per la dieta chetogenica deriva dall’ipotesi che le cellule tumorali si affidino in modo predominante sulla glicolisi per la loro energia, anche in presenza di ossigeno (effetto Warburg).

Limitando l’apporto di glucosio, si teorizza che si possa “affamare” le cellule tumorali, potenzialmente inibendo la loro crescita

Alcuni studi preclinici hanno mostrato risultati promettenti, ma è necessaria cautela: la ricerca è ancora in corso e i risultati clinici sugli effetti della dieta chetogenica nei pazienti con cancro sono misti e non definitivi.

Il digiuno intermittente, dal punto di vista molecolare, può ridurre l’infiammazione, migliorare la sensibilità all’insulina e stimolare l’autofagia, un processo di “pulizia cellulare” che può avere effetti protettivi contro l’accumulo di componenti cellulari danneggiati. 

Nel contesto oncologico, si è osservato che il digiuno intermittente può avere effetti positivi sul profilo metabolico e sull’efficacia di alcuni trattamenti chemioterapici

Tuttavia, è fondamentale che tali pratiche siano attentamente monitorate da professionisti sanitari, poiché il digiuno può non essere appropriato per tutti i pazienti, in particolare per quelli che hanno bisogno di un elevato apporto calorico o che hanno problemi con la perdita di peso.

Entrambi i regimi devono essere considerati con cautela e sempre sotto la supervisione di un medico, soprattutto in contesti clinici complessi come quelli oncologici. 

Se vuoi acquisire le conoscenze e gli strumenti per migliorare la cura e il supporto ai pazienti oncologici, ti consigliamo il percorso più avanzato sull’argomento: il corso sulla nutrizione oncologica, è una preziosissima risorsa per approfondire ulteriori dettagli e imparare nuove strategie nutrizionali.

Conclusione

Concludendo, quando si parla di cancro, il nostro obiettivo è aiutare chi combatte conto di esso a migliorare le probabilità di sopravvivenza, sentirsi meglio e più forte. 

L’alimentazione gioca un ruolo fondamentale in tutto questo.

Le diete come quella chetogenica e il digiuno intermittente hanno mostrato potenzialità, ma abbiamo bisogno di capire meglio come e quando usarle al meglio

Lo stesso vale per gli integratori: alcuni possono offrire benefici, ma è fondamentale sapere quali, quando e come prenderli. 

 

È chiaro che non esiste una ricetta unica che funzioni per tutti

La chiave sta nell’adattare l’approccio alle esigenze personali di ciascuno, sempre con l’occhio attento di esperti in nutrizione oncologica competenti.

Alcune Referenze

World Cancer Research Fund/American Institute for Cancer Research. (2018). “Diet, Nutrition, Physical Activity and Cancer: A Global Perspective. The Third Expert Report.”

Vander Heiden, M.G., Cantley, L.C., & Thompson, C.B. (2009). “Understanding the Warburg Effect: The Metabolic Requirements of Cell Proliferation.” Science.

Weber, D.D., et al. (2020). “Ketogenic Diet in Cancer Therapy.” Aging.

de Groot, S., et al. (2019). “Fasting Mimicking Diets: A Literature Review of Their Impact on Cancer Treatment.” Anticancer Research.

Mansoori, A., et al. (2018). “The use of supplements and complementary and alternative medicine in patients with common cancers.” Clinical Journal of Oncology Nursing.

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