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Infezioni e Autoimmunità: quali correlazioni?

Negli ultimi 20 anni si è osservato un forte aumento delle patologie autoimmuni in tutto il mondo pertanto sebbene esista una predisposizione genetica ci si concentra sempre di più sui fattori ambientali.

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Sara Rucci

Biologo Nutrizionista

Tempo di lettura: 3 minuti
infezioni e autoimmunità

Il sistema immunitario svolge il duro lavoro di distinguere il self dal non self per proteggerci dagli insulti esterni e permettere invece a sostanze e microorganismi utili di entrare e contribuire al buon funzionamento del nostro organismo (per approfondimenti, vedi gli articoli sul ruolo e la cura dell’intestino e quello sulla barriera intestinale).

Indice

Quando si generano dei difetti di sistema per cui l’immunità innata è iperattivata, lo stato infiammatorio è elevato e l’attività delle cellule T-regolatorie è ridotta, il sistema immunitario può reagire contro antigeni self e sviluppare autoimmunità.

Come già accennato, negli ultimi 20 anni si è osservato un forte aumento delle patologie autoimmuni in tutto il mondo pertanto sebbene esista una predisposizione genetica ci si concentra sempre di più sui fattori ambientali (trigger).

Quali sono i trigger dell’autoimmunità?

Oltre a sostanze tossiche come solventi organici, inquinanti ambientali, fumo di sigaretta, alcolici, in grado di generare autoantigeni e neoantigeni o di influenzare la metilazione del DNA e di conseguenza l’espressione genica, anche le infezioni possono svolgere un ruolo nell’innesco delle patologie autoimmuni. Spesso non si tratta di un singolo episodio ma dell’accumulo di varie infezioni nel corso della vita a partire dall’infanzia.

Di questa tematica, estremamente interessante, ne parliamo nel seminario intensivo sul “sistema immunitario & infezioni“.

Esempi di correlazioni tra infezioni e artrite reumatoide e infezioni e tiroidite autoimmune nelle tabelle 1 e 2.

 

Tabella correlazioni infezioni artrite reumatoide

Quali sono i principali meccanismi attraverso i quali virus, batteri, funghi, parassiti possono indurre autoimmunità?

Sono stati definiti diversi meccanismi attraverso cui le infezioni possono contribuire allinnesco, all esacerbazione, alla ricaduta, alla progressione e cronicizzazione di una patologia autoimmune.

Definiamoli a grandi linee:

Mimetismo molecolare

Quando un antigene di un microorganismo patogeno ha una struttura molecolare simile ad un antigene self la risposta immunitaria che viene scatenata dal contatto con il microorganismo va a colpire anche cellule/tessuti dell’ospite e nel tempo questo genera danno tissutale e perdita di funzione

Diffusione o espansione degli epitopi (Epitope spreading)

È un fenomeno per cui il sistema immunitario espande la sua risposta oltre lepitopo originale riconosciuto da cellule T o cellule B. Questo processo può avvenire attraverso un cambiamento della struttura, un esempio è la citrullinazione che può portare ad una risposta immunitaria non solo contro la proteina originale ma anche contro altre proteine citrullinate tra cui proteine self. È quello che accade nella febbre reumatica in cui il sistema immunitario attacca il collagene o la laminina dell’ospite dopo essere stato innescato dalla proteina M batterica.

correlazioni infezioni e autoimmunità

Bystander Activation

La bystander activation si verifica quando dei linfociti B o T autoreattivi si attivano in maniera antigene-indipendente influenzando la risposta autoimmune. Antigeni virali possono legare dei recettori (Toll like receptor o altri Pattern Recognition Receptors) e stimolare un rilascio di citochine che può generare danno cellulare ed esposizione di nuovi antigeni nascosti in grado di attivare altre cellule T autoreattive.

Infezione persistente e attivazione policlonale delle cellule B

Gli anticorpi prodotti dalle cellule B contribuiscono alla patogenesi. L’infettività prolungata di un virus può portare ad autoimmunità a causa della costante attivazione e proliferazione delle cellule B.

Quanto descritto fa comprendere l’importanza di agire in prevenzione:

1) favorendo lo sviluppo corretto della tolleranza verso il self

2) fortificando più possibile le nostre difese immunitarie (es. il nostro microbiota intestinale)

3) mantenendo bassi i livelli infiammatori sistemici

per limitare quanto più possibile l’innesco di meccanismi crociati in grado di generare un effetto domino che può culminare nella slatentizzazione o nell’aggravamento di una o più patologie autoimmuni.

Bibliografia: 

Vojdani A. A Potential Link between Environmental Triggers and Autoimmunity. Autoimmune Dis. 2014;

Christen U. Pathogen infection and autoimmune disease. Clin Exp Immunol. 2019;195(1):10-14

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