Helicobacter pylori: micronutrienti a rapporto
L’infezione da H.Pylori è subdola, il danno e la sintomatologia non si fermano al tratto gastrointestinale né al breve termine.
Ilaria Bertini
Dietista
Nel recente articolo pubblicato dalla dr.ssa Sara Rucci, si è parlato di come l’helicobacter pylori possa passare ad una forma virulenta e le sue conseguenze, di quanto la terapia
convenzionale ci ponga di fronte a diversi quesiti.
Possiamo lavorare in prevenzione e/o rinforzando la capacità di difesa dell’ospite?
Indice
L’ infezione è favorita da uno stato nutrizionale inadeguato, in modo particolare in relazione a micro nutrienti ed antiossidanti, da deficit immunitario, da malattie autoimmuni e/o patologie che influenzano la secrezione acida dello stomaco come gastrite atrofica e ipotiroidismo, da
abuso di alcuni farmaci come gli inibitori di pompa protonica e gli antibiotici, da stati ansiosi cronici e/o neuroinfiammazione (nervo vago).
Per approfondire il tema H.Pylori puoi accedere alla registrazione dell’evento infezioni svoltosi il
1 aprile sul “Sistema immunitario“; l’argomento è stato trattato in modo completo e da una prospettiva davvero interessante che può far capire molte cose in ottica di medicina e nutrizione funzionale.
Perchè chiamare a rapporto i micronutrienti e gli antiossidanti?
La correlazione tra H.Pylori e queste molecole è triplice.
- Da un lato l’infezione causa alterazione del ph gastrico e danni a livello di mucosa gastrica e duodenale con relativo malassorbimento, depaupera le riserve antiossidanti per l’elevato stress ossidativo ed induce una elevata produzione di citochine infiammatorie e proteine di fase acuta, manipolando l’immunità innata ed adattativa a suo vantaggio, con enorme dispendio di energia e micronutrienti
- Dall’altra le carenze nutrizionali nel soggetto infetto rendono debole e meno efficiente il sistema immunitario innato e adattativo, compromettendo le capacità difensive e di recupero dell’individuo.
- Un altro aspetto correlato alla nutrizione sta nella sintomatologia e negli effetti indesiderati della terapia di eradicazione: nausea, dispepsia, scarso appetito, ridotta motilità gastrointestinale (riduzione della grelina ed aumento della leptina), alterazione
dell’alvo, disbiosi, alterazione del ph gastrico. Se non adeguatamente attenzionati rischiano di influenzare una pronta guarigione ed un buon recupero.
Gli strascichi nel lungo termine potrebbero sfociare in scorrette abitudini alimentari dettate da sintomi non risolti, malassorbimento cronico, aumentato rischio metabolico e
cardiovascolare.
Micronutrienti e relazione con l’infezione da Helicobacter Pylori
Vitamina A
Sappiamo che ha un ruolo importantissimo nella modulazione dell’immunità, in modo particolare nella risposta adattativa mediata dai macrofagi.
La vitamina D contiene la produzione di citochine proinfiammatorie innescate dall’infezione e
potenzia l’efficacia di proteine antimicrobiche, alcuni metaboliti della vitamina riescono ad
indebolire H.Pylori destabilizzandone la struttura di membrana.
La vitamina D ha un ruolo molto importante anche nella risoluzione dell’infezione.
L’infezione può portare a carenza di vitamina D.
Vitamina D
In tandem con la vitamina D modula l’immunità e l’integrità delle mucose. Retinolo e beta carotene hanno un potente ruolo antiossidante in grado di contrastare l’elevato stress ossidativo prodotto dall’infezione. Tra i carotenoidi l’astaxantina sposta la risposta immunitaria verso i Th2
Vitamina C - E
Hanno un ruolo antiossidante e concorrono alla riduzione dei radicali liberi generati dall’infezione proteggendo la mucosa gastrica. La vitamina C garantisce il riciclo della vitamina E, per questo si è dimostrata efficace l’integrazione di entrambe le vitamine insieme a supporto della risposta immunitaria e dell’infiammazione che esaurisce le riserve antiossidanti.
L’infezione di H.Pylori riduce la biodisponibilità della vitamina C.
Vitamine del gruppo B
Il folato è importante modulatore dell’immunità, la vitamina B12 regola la produzione e l’attività delle cellule NK e dei linfociti.
L’infezione può rendere la biodisponibilità e l’assorbimento delle vitamine del gruppo B seriamente compromessi, infatti tra i segni dell’infezione l’anemia macrocitica è tra i più frequenti.
La carenza di B12 e B9 a lungo termine può portare ad innalzamento dei valori di omocisteina, incrementando il rischio vascolare.
Ferro
Il ferro è un minerale che entra a far parte di moltissime molecole ad attività antimicrobica ed è cofattore enzimatico di numerosi pathways.
La carenza di ferro è enormemente diffusa in pazienti infetti da H.Pylori a causa delle modifiche del ph gastrico e del relativo malassorbimento, come conseguenza di gastrite, duodenite e possibile perdita di sangue, anemia.
L’integrazione di ferro va ben valutata in quanto se dosata male può essere pro ossidante.
Zinco
Lo zinco è noto per le proprietà immunomodulatrici con particolare attenzione alle mucose.
Il sistema immunitario usa moltissimo zinco e rame per combattere l’infezione. Lo zinco stesso è necessario anche a H.Pylori per indurre infiammazione e utilizzare le sue citotossine.
L’integrazione di zinco carnosina va presa in considerazione nel supporto alla guarigione delle mucose.
Selenio
Cofattore della glutatione perossidasi, uno dei più importanti antiossidanti endogeni necessari a contrastare l’infiammazione e lo stress ossidativo.
Magnesio
Il suo ruolo è pleiotropico. A livello immunitario modula la risposta dei macrofagi ed impedisce l’attivazione di nfkb.
Nickel
Interferisce con il corretto funzionamento del sistema immunitario (non sono ancora ben noti i meccanismi), è necessario ad H.Pylori per sopravvivere (l’ureasi contiene 24 atomi di nickel).
Questo ha portato alcuni ricercatori a suggerire una dieta a basso contenuto di nickel a supporto del trattamento di eradicazione.
Cosa può accadere in uno stato proinfiammatorio e di carenza micronutrizionale cronico o trascurato?
- Insulino resistenza: aumentato stress ossidativo e riduzione delle riserve antiossidanti, proliferare di citochine infiammatorie e proteine di fase acuta compromettono la sensibilità insulinica.
- Dislipidemia: in stati infiammatori prolungati le LDL aumentano.
- Alterazione del metabolismo epatico di glucidi e lipidi con conseguente aumentato rischio di NAFLD.
- Disbiosi del tratto gastro intestinale.
- Malnutrizione, inappetenza, stanchezza, suscettibilità ad altre infezioni per depressione immunitaria.
Per la complessità dell’infezione da H.Pylori sono stati proposti altri supporti integrativi al fine di rinforzare la risposta immunitaria, alleviare gli effetti del trattamento antibiotico e farmacologico, ripristinare l’integrità di mucosa e la funzione gastrointestinale: curcumina,
liquirizia, sulforafano, berberina, lattoferrina, NAC, betaina HCL, enzimi digestivi, Lactobacillus gasseri LG21 e OLL2716, S. boulardii, probiotici soil-based.
Il paziente deve essere educato ed informato rispetto alla terapia e al ruolo che il supporto dietetico (ed integrativo quando ritenuto opportuno) può avere per un buon risultato e prevenire ricadute e ulteriori trattamenti antibiotici e di PPIs: l’aderenza alle indicazioni e la compliance sono determinanti.
Il trattamento dietetico si modula sulla sintomatologia e l’intensità dei sintomi riportati dal paziente, sulla base del suo stato nutrizionale, lasciando il giusto timing per riportare il soggetto ad una dieta variata e completa e sostenendo il corretto ph gastrico. Ci vuole pazienza!
NB Se spesso sono necessarie esclusioni e/o limitazioni, non cadiamo nella “dieta in bianco”, abbiamo diversi strumenti a nostra disposizione per supportare l’immunità, alleviare la
sintomatologia e fare in modo di ripristinare un buon stato nutrizionale e di funzione gastro intestinale.